
Memoria ed emozioni
Nell’ambito della comunicazione non verbale è fondamentale la conoscenza di due componenti: la memoria e le emozioni.
Per comprendere come la memoria operi in modo attivo con le emozioni è fondamentale definire cosa intendiamo con il termine emozione
Etimologicamente emozione deriva del verbo “emovere” che significa rimuovere, scacciare ma anche sconvolgere. Le emozioni rappresentano delle transizioni complesse tra essere umano e ambiente, e risultano imprescindibili per l’instaurarsi delle relazioni umane.
Negli ultimi anni i ricercatori hanno dimostrato che le emozioni possono influenzare la formazione della memoria.
Una storia emotivamente stimolante è ricordata meglio di una storia che sia emotivamente neutra. L’ipotesi che l’aumento della memoria sia associato all’emozione può essere rintracciato nei recettori β-adrenergici dovuti agli ormoni dello stress prodotti dalle ghiandole surrenali.
È stato svolto un esperimento per valutare la relazione tra emozioni e memoria
Ai due gruppi di soggetti veniva presentata una versione diversa della stessa storia: una emotivamente forte e emotivamente neutra, entrambe accompagnate da 12 diapositive uguali.
I primi quattro elementi della storia erano identici: quattro diapositive che mostravano una mamma e un figlio che andavano in ospedale a vedere il luogo di lavoro del padre.
Fase due
Nella seconda parte le due narrazioni si differenziavano. Nella versione neutra il figlio vedeva automobili distrutte in uno sfasciacarrozze e assisteva, successivamente, a una prova di evacuazione dell’ospedale; in quella emotiva il bambino veniva gravemente ferito in un incidente stradale per poi essere portato al pronto soccorso e in chirurgia.
Fase tre
Nella terza fase composta da tre diapositive, la mamma andava a prendere l’altro figlio a scuola. Mentre i soggetti ascoltavano il racconto e osservavano le diapositive, venivano registrate la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Venne spiegato che l’obiettivo dello studio era quello di analizzare le risposte fisiologiche a diversi tipi di stimolo.
Un’ora prima della prova i soggetti vennero sottoposti ad un’iniezione. Al gruppo di controllo venne iniettata una soluzione salina, al gruppo sperimentale venne iniettato del propanolo (sostanza antagonista dei recettori β-adrenergici).
Ad una settimana di distanza i soggetti furono riconvocati a loro insaputa e venne chiesto loro di ricordare quante più diapositive possibili. Successivamente vennero sottoposti a un test di 80 domande a scelta multipla per valutare la memoria sia degli elementi visivi che di quelli narrativi.
Conclusione
I soggetti sperimentali e quelli di controllo ottennero risultati molto simili nella prima e nella terza prova. Nella seconda prova invece i soggetti trattati con il propanolo non evidenziarono un ricordo migliore della parte emotiva della storia.
Si giunse così alla conclusione che il propanolo non aveva influenzato la memoria in generale, ma aveva bloccato solo il rafforzamento della memoria dovuto all’attivazione emotiva.
È possibile collegare le componenti anatomiche coinvolte nella memoria a quelle coinvolte nelle emozioni.
Stay Tuned!
Bibliografia:
Stracciari, Berti, Bottini, Manuale di valutazione neuropsicologica nell’adulto, Il Mulino, 2016
Breedlove, Rosenzweig, Watson, Psicologia biologica, Casa editrice Ambrosiana, 2009
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